martedì 20 ottobre 2015

I pendolari della Graciosa



Da Arrecife a Caletta del Sebo
18-ott-15

Dopo tre giorni nel marina di Lanzarote ad Arrecife…non ne potevamo più,  cippols allo struscio sulle banchine, più tardi i cippols cresciuti a tirarsela nei vari ristoranti, più tardi ancora tempo di Rave party. Il tutto inframistato dai vari odori e puzze che solo la “civiltà “ può regalare.
BASTA, VIA VIA !!! Siamo ripartiti alla volta della Graciosa con l’ intento di trovare un posticino all’ interno dello spartano marina, anche se nutriamo seri dubbi sul trovare un posto libero, uno sfracasso di barche in giro. Il piano di tornare all’ancora a Baia Francesa non va per via che la prossima settimana sono previsti venti da sud, il piano B sarebbe di tornare indietro a mezza via a baia Arieta, con sabbia ma senza protezione dal vento …ma almeno riparata dal mare. La mattina all’alba via che si va un bel SW e via alla via.
Arriviamo a Caletta del Sebo dopo aver fatto un piccolo survey alla baia di Arieta…un vento della Madonna rinforzato dal catabatico, ma piccole ondine di mare.
È domenica e non ci aspettiamo nessuno al marina, chiamo comunque sul 9 in spagnolo e stranamente risponde la guardia …naturalmente solo in spagnolo, e qui mi butto, con uno sgramblò all’altezza di Dario Fo’, ci aspetta al pontile, ormeggiamo con un bel venticello di 15 nodi fortunatamente di prua, ci dice poi che per il momento ci sistema lì ma che non sa la situazione dei posti che deciderà l’harbourmaster domani mattina. Va beh, viviamo la giornata, per stasera siamo attraccati, domani  è un altro giorno.
L’ indomani mattina, un po’agitati andiamo dall’ harbourmaster, certo Batista, persona molto gentile …ma ci dice “picche”, tutto prenotato e dobbiamo lasciare libero  il posto al massimo l’indomani mattina…ci cadono le braccia … e forse qualcosa in più, tentiamo tutte le strade, osannando anche la nostra deriva mobile con la quale possiamo andare anche in acqua molto bassa, gli diciamo anche del posto vicino a un cata-marrano vicino a dove siamo noi, che a noi sembra  ci possiamo stare, lui bofonchia qualcosa a riguardo la sicurezza e dice che comunque non ci staremo. Avviliti come dei cani ci strasciniamo i piedi fino alla barca pronti a mollare per andare in un altra baia suggeritaci da Batista, mettiamo in moto, molliamo un paio di cime e…vedo in quel momento il proprietario del cata-marrano tornare sul pontile…-proviamo l’ultima carta -suggerisco ad Antonella, - chiediamogli  se è d’accordo se ci ormeggiamo di fianco, anche se siamo molto vicini-, Antonella multilingue parte alla riscossa con il francese che sapremo poi chiamarsi Jean, e gli spiega la situazione, lui imperturbabile sfila un metro dalla tasca e via che si mette a misurare il posto vuoto. 4.40 mt, contro i nostri 3.60, CI STA”!!!!! Jean è tranquillissimo e ci dice che per lui non c’ è nessun problema. Detto fatto, spegniamo il motore e ci catapultiamo ancora da Batista spiegandogli la cosa …o meglio Antonella spinge l’ interruttore e via che va con lo spagnolo.
Riusciamo insomma  alla fine a convincerlo almeno a provare, se poi siamo tutti soddisfatti della cosa,  stiamo se no andiamo. Molliamo le cime, Antonella rimane sul pontile per rifare l’ ormeggio, io filo a marcia indietro e rientro nel posto vicino al cata-marrano…perfetto, con anche i parabordi su rimangono una  trentina di centimetri tra barca  e barca.
Facciamo una foto con l’ iPhone e torniamo da Batista, che non è convinto al 100%, però ci dice che se noi siamo contenti e Jean è a posto per lui va bene …naturalmente non si accolla nessuna responsabilità, beh essendo governativo non ci aspettavamo di più.
Bene si rimane, abbiamo lottato con I gomiti puntuti e ci siamo trovati un posto al sole. A parte l’ ormeggio sicuro, il marina non offre altro: niente luce e per l’ acqua bisogna andare al rubinetto con la tanica, ma per 6.75 euro al giorno siamo contenti così, almeno possiamo lasciare la barca tranquilli per farci le innumerevoli passeggiate all’ interno.
In più la sera, non essendoci nessun inquinamento luminoso (non ci sono neanche le luci sui pontili) sembra quasi di essere all’ancora guardando il cielo stellato sopra di noi, gli unici rumori, la musica jazz soffusa di Jean di fianco e il chiacchiericcio sommesso di una barca di norvegesi davanti…qua si che si ragiona.

BV da A&A on S/Y Stranizza


L'ormeggio spazioso di fianco al catamarano

sabato 17 ottobre 2015

Da La Graciosa ad Arrecife

28. 57 N     013. 32 W




La baia e’ un paradiso…ma aperta ai venti da sud, in arrivo una botta da 35 e oltre nodi da SW…improvvisamente la mattina di giovedi’  alle 8 si fa’ a gara a chi issa prima l’ancora per rifugiarsi ad Arrecife …naturalmente dopo aver prenotato via email…tutto il marina e’ superballonato tra la prima tappa della MiniTrans, e tutti i vari rally per  i Caraibi.Fortunatamente ci assegnano l’ultimo posto disponibile. Partiamo di conserva con Lazy Bones (20 mt Americani) e Plastick@Planthon (36 piedi Viennesi) , noi usciamo un po’ prima dalla baia …siamo sempre i piu’ piccoli e ci prendiamo un po’ di vantaggio. Il vento ha gia’ girato da SW e nel canale tra La Graciosa e Lanzarote il catabatico rinforza...si vola, usciamo dal canale come una palla da fucile orziamo piu’ che possiamo ...ma saranno bordi e anche lunghi.Cominciamo il primo verso fuori, Lazy Bones con i suoi 20 metri ci e’ gia’ alle costole ...ma appena cominciato il bordo gliela da’ su’ , arrotola il genoa arrotola un po’ la randa e via di motore con rotta diretta su Arecife...miiiii, che navigatori del diesel.Noi proseguiamo sul nostro bordo con 14/15 nodi di apparente che ci permettono tutto genoa e tutta randa aperta.Sentiamo via VHF Plastick@Planthon, sembrano decisi a seguirci ed andare a vela, anzi essendo un 36 dovrebbero superarci , ma con quella mutanda di randa avvolgibile ndo vanno !Solito copione Antonella avvinchiata alla ruota del timone eguaichilatocca, io vele e carteggio il miglior bordo da fare cercando di evitare i vari capi e sfruttare i piccoli golfi rientranti.Prima virata , mica semplice, arrotola il genoa a fiocco, rifare ripartire la barca , virare tenendo il fiocco a collo finche’ vira, riaprire il genoa e cazzare a ferro.Gli anni cominciano il loro cammino, cazzare un genoa 150% a ferro comincia davvero a sentirsi...sotto sotto mi sogno un bel winch elettrico.Finiamo la virata e vediamo i viennesi che anche se ancora a circa un miglio da noi ci seguono nel bordo verso terra.WRONG..non ce la faranno a passare il capo (scopriremo poi all’arrivo che non plottano i bordi e virano random...ma si puo’ ? ) 
Passiamo il primo capo e ci infiliamo nel golfetto guadagnando un sacco sui viennesi , noi penseremo poi di averli sempre dietro...ma anche loro dopo poco via genoa e via di Volvo..in una giornata meravigliosa con sole cielo blu e una bellissima brezza...che vergogna.Al secondo bordo in uscita sento Antonella “una balena” , e davvero a prua se ne sta’ spaparanzata una balena che se la dorme, dobbiamo anche poggiare un po’ per evitarla, le passiamo a 4/5 metri mentre continua col suo spruzzo.Al terzo bordo dobbiamo passare l’ultimo capo prima di Arecife, il bordo e’ lungo e a meta’ il vento gira di 7/8 gradi sulla dritta , mi sa’ che non ce la facciamo a passare , un altra virata ...ma le mie spalle protestano, Antonella “ghe pensi mi” e con una accuratezza e precisione che io non avro’ in mille anni, si mette a bolinare a ferro orzando ad ogni piccolo refolo, sta di fatto che passiamo lasciandoci scogli e capo ad un centinaio di metri...che dedizione.Arriviamo ad Arrecife, eravamo stati qui’ l’anno scorso a maggio con il marina in costruzione ci avevano ospitato negli unici due pontoni agibili, tutto il resto in costruzione, i bagni in un container scalcagnato dove Antonella era rimasta chiusa dentro una sera e uno passando di li’ l’ha liberata.Ora sembra Babilonia, 11 pontoni ...tutti pieni, i primi due per quelli della MiniTrans, a terra ristoranti uno sull’altro ...uno sfavillare di ori e argenti.Hanno la nostra prenotazione e ci accomodano nell’ultimo posto disponibile.La maggior parte delle barche pronte per la traversata sui Caraibi (speriamo, che pochi vadano verso sud).A prenderci le cime arrivano anche i due viennesi, professando il mea culpa per essere arrivati a motore.Noi siamo contenti della nostra veleggiata ...ma se non si va’ a vela in questi giorni quando ci si va’?Vorremmo seguire il solito rito di birra e patatine...ma proprio a dieci metri c’e’ un Burger King con i suoi miasmi di junk food che ci tenta, ok , ok , hamburger di pollo con patatine e birra in pozzetto...che delizia.Domani ...chanderly naturalmente.

BV da A&A on S/Y Stranizza

domenica 11 ottobre 2015

Da Funchal alla Graciosa

Da Funchal (Madeira) a La Graciosa (Canarie)
270 NM , media 4.8 knt

29.13 N 013.21 W

Partititi l'8 mattina all'alba col buio, per poter arrivare a destinazione prima di buio.almeno questi i conti che si fanno, poi quello che succede in mare e' un'altra cosa. Partiamo gia' stanchi per via di tutte le riparazioni e problemi dell'ultimo minuto .come ritrovarsi 20 lt di gasolio in sentina alle 11:30 di sera e dover sgottare e pulire per potersi andare a letto, in piu' l'ultimo giorno per fare un po' i turisti e farci due passi abbiamo preso la teleferica fino al Monte, di li' un'altra teleferica fino al giardino botanico e di li abbiamo deciso via una stradetta a picco di scendere a Funchal a piedi.siamo arrivati giu' con i polpacci in fiamme .Va beh siamo partiti , con un giorno di ritardo dai nostri vicini olandesi e da un'altra barca di bretoni .alla domanda di dove andavano se ne rispondevano con frasi generali senza divulgare la destinazione.Non sappiamo se per la vecchia tradizione marinara di non rivelare la destinazione se no' il diavolo preparera' qualcuno dei suoi scherzi o se per non rivelare in giro la bellezza della Graziosa, sta di fatto che troveremo entrambi all'ancora alla Graziosa.Il meteo non era proprio formidabile, nel senso che l'8 dava venti leggeri da NE , il 9 e 10 girava e finalmente ci regalava un bel SW di 13/14 nodi.E cosi' e' andata il primo giorno tutte le vele aperte e ogni tanto l'aiutino del Volvo, il 9 ha girato e prima al traverso poi un po' piu' verso il lasco si e' cominciato a filare.anche se il mare un po' fastidioso ha continuato per un pezzo a entrare al traverso. Durante la notte rinforza un po' e abbiamo continui piccoli groppi con pioggia , una mano e fiocco e via che si fila la maggior parte del tempo a piu' di 6 nodi.Alla fine il vento ci ha depositato ad una trentina di miglia dalla Graziosa , quindi aiutino col Volvo, dopo poco guardando a poppa ..una massa enorme con spruzzo .una balena a meno di 100 metri .penso che se per caso eravamo in ritardo di 5 minuti saremmo stati in rotta di collisione .a parte la preoccupazione del momento .uno spettacolo bellissimo .Arriviamo a Baia Francesa nell'isola della Graziosa, vediamo un discreto numero di alberi.ma sappiamo che la baia e' larga e accomoda tranquillamente una dozzina di barche belle larghe .meno male senza charteristi.ma la maggior parte di barche che si preparano ad attraversare sui Carabi.Giu' ancora , acqua azzurra, sole .condizioni giuste per un bel bagno, e si prepara per cucinare i tre tonnetti pescati durante la navigazione e un dorado messo sotto limone.Ora .riposo , forse una capatina ad Arrecife .

Messaggio inviato via radio SSB, le foto a seguire alla prima connessione internet.

BV A&A on board S/Y Stranizza

domenica 4 ottobre 2015

Mai fidarsi troppo dei manuali…e altri cioppini

3-10-15 Funchal

Individuata la perdita dell’invertitore nella guarnizione del leverismo, smontato tutto il cilindro e rimosse le guarnizioni, trovato il rivenditore Volvo a pochi passi…anche se e’ un negozio stile anni 50 sia come arredamento che come cataloghi …tutti di carta ricoperti da una copertina metallica …il computer per loro  deve ancora sbarcare dalla luna, last but not the least parlano solo portoghese.Sono pero’ riusciti ad ordinare le guarnizioni a Lisbona e in due giorni a consegnarle …anche ad un prezzo inferiore da listino su Marine Parts…complimenti  .Arrivate, cerchiamo di capire dall’astruso disegno accluso come si montano...mica facile , alla fine pensiamo di aver capito ...speriamo bene..Riassemblato il tutto ma…c’e’ un piccolo problema, prima di smontare il pezzo naturalmente lo avevo segnato e fotografato per non commettere errori nel montaggio, c’e’ una discrepanza tra la foto fatta e quello che dice il manuale dell’invertitore.Grande dilemma , alla fine do’ credito al manuale ...pensando magari che sia stato fatto un errore in fase di montaggio e per quello la guarnizione sia partita.WRONG !!! appena messo in moto (per fortuna ancora senza olio nell’invertitore...giusto per testare) inserendo la marcia avanti ...la barca va’ indietro e inserendo la marcia indietro la barca va’ avanti...porca ..pu &#$....Smonta tutto di nuovo e inverti il pistoncino come da foto fatta prima dello smontaggio...e finalmente tutto torna a posto.Morale ...manco dei manuali ci si puo’ fidare... interamente.Probabilmente il leverismo alla colonnina del timone e’ diverso per barche diverse.


                                                  Leverismo fotografato prima di smontarlo



Leverismo rappresentato dal manuale dell'invertitore, con il nottolino centrale col bullone speculare a quello della foto sopra
Domani in caccia dell’olio per l’invertitore 75-90 W, questa volta ne vorremmo comprare 5 lt e fare un po’ di scorta, a Tercera da un rivenditore di pezzi per auto lo avevamo pagato 7 euro al litro, alla Volvo ci hanno chiesto 17 euro/lt..per praticamente lo stesso olio con appiccicata la targhetta Volvo, ci faremo una scarpinata fino all’autoricambi per trovare prezzi migliori...10 euro di differenza al litro fa’ la differenza.

A Trinidad avevamo montato la stufa e il comignolo passante nel deck...non c’era pero’ stato tempo per fargli una protezione adeguata per non calpestare il pezzo di tubo che fuoriesce dal deck.Qua’ a Funchal la gente si muove alla velocita’ della luce, contattato la Inoxlobos(chissa perche’ tutti con sti lupi) mi ha inviato il preventivo via e mail, il giorno dopo , pezzo gia’ fatto in linea di massima, arriva Filippo il saldatore con la sua macchina con su mezza officina tra cui anche la saldatrice al TIC compresa di bombola argon nel baule e fa’ le ultime correzioni , poi salda i piattelli e voila’ fatto, l’indomani io faro’ i fori sul ponte , filettati , un po di sikla sotto e infine avvito il tutto.


 Il moncone del camino che fuoriesce dal deck, dove poi verra' inserito l'ultimo pezzo del comignolo quando si accende la stufa.


Filippo prende le ultime misure prima delle saldature finali


Ho appena trapanato e filettato il deck, pronti per il montaggio


Sika sotto I piattelli e avvitato sul ponte, ora non si rischia di rompere il camino.

Dovevamo tagliare a meta’ un cuscino della cabina di poppa per un migliore accesso al motore, volevamo cambiare i teli delle draglie ormai stracotti, e aggiungere dei cursori alla randa nuova, perche quelli montati sono troppo distanti tra loro e l'infieritura della randa con vento sbatte sull'albero.Conosciuto Turibio che oltre che muoversi alla velocita’ della luce parla alla velocita di propagazione del suono,infatti noi lo chiamiamo Turbinio  l’unico velaio  che tiene dietro alle tre marine di Madeira...in un giorno ci ha fatto tutto...usti che differenza dai Caraibi...dove ogni mattina ti alzavi e metaforicamente (ma qualche volta avrei voluto veramente farlo) davi dei calci nel culo a quelli che dovevano farti dei lavori.


                          si inseriscono gli anelli di acciaio nella randa per accomodare altri cursori
Il telo nelle draglie ...ancora da tesare.

venerdì 2 ottobre 2015

Dalle ultime Azzorre a Madeira




Scritto da Antonella






partenza da Angra do Heroismo, Terceira.


Partiti da Angra do Heroismo,  così carica di storia, dopo 145 miglia di sballottamento e più di 24 ore senza dormire   arriviamo a Santa Maria, l'isola più a sud delle Azzorre  e quella più antica geologicamente.
Ogni isola delle 9 dell'arcipelago delle Azzorre ha le sue caratteristiche e la sua personalità.
Santa Maria è chiamata anche ilha do sol per il suo clima mite e per la sua posizione geografica.

Vila do Porto è la città e il porto principale, il marina è recente e condivide i servizi con il locale Club Nautico. C'è una piccola area per tirare in secco le barche, ed è considerato il porto più sicuro e protetto delle Azzorre anche se non ci  sono grandi città e tutto ha l'aria selvaggia.
Essendo la più antica geologicamente, l'attività vulcanica è assente, non ci sono alte montagne  ma dolci colline, molti fossili e molti sedimenti rocciosi con paesaggi lunari.
Come già accennato in precedenza, essendo preoccupati del tempo e della traversata su Madeira non avevamo molta voglia di andare troppo in giro e quindi abbiamo fatto solo due passi intorno.
Il breve tratto che abbiamo fatto a piedi passa da una vecchia cava di pietra dove si possono vedere le varie stratificazioni e i vari tipi di roccia con fossili  e arriva a una delle spiagge più famose, Praia Formosa che insieme a Praia S. Lorenço è famosa per il surf.

Il giorno dopo il nostro arrivo siamo stati avvicinati da due ragazzi italiani anche loro con una barca d'alluminio, il secondo Garcia che incontriamo ma questa volta  molto più interessante velisticamente parlando, una barca più marina di quella incontrata a Monserrat.

La città, o meglio il paese Vila do Porto è abbarbicato sulla collina con il fortino che guarda il mare.
E' stata la prima isola dell'arcipelago ad essere scoperta, poi assalita da pirati e corsari tra il XVI e il XVII secolo.

Al marina si possono vedere molte sterne e anatre americane, molti piccioni della specie atlantica.
In queste isole non si può fare  a meno di scoprire la varietà di animali, pesci, granchi e uccelli e avere il piacere di osservarli da vicino, e anche la varietà di fiori.
Nelle acque intorno all'isola, oltre all'avvistamento di balene e delfini è possibile vedere anche le grandi mante.

A  Santa Maria abbiamo approfittato della calma e tranquillità, per controllare l'elica  tripale nuova installata a Trinidad , anche perché sentivamo strani rumori in navigazione e l'unica cosa che abbiamo visto è stato l'anodo completamente consumato.

L'attesa del meteo favorevole è durata una decina di giorni e appena aperta la finestra siamo partiti anche se avevamo previsto di trovarci con vento da est debole ma sul naso per gli ultimi due giorni.

Due parole sulla stagione e sul tempo.
E' vero che con i mezzi odierni è sempre possibile dalle Azzorre trovare una finestra di tempo favorevole per scendere a Sud , ma è altrettanto vero che più si va avanti con la stagione, vale a dire da settembre in poi, le possibilità si riducono, le attese più lunghe e le perturbazioni più frequenti e quindi una volta lasciata Santa Maria alle spalle ci siamo sentiti più sollevati, anche se poi è sopravvenuto il problema al motore che ci ha tenuto in sospeso su arrivo e destinazione.

Durante il tragitto da Santa Maria a Madeira non ho quasi fatto foto, un po' per la scomodità della navigazione un po' per la stanchezza.

Anche quando eravamo a una cinquantina di miglia  e vedevamo l'isola in lontananza, non sapevamo quando e come saremmo arrivati. A metà dell'ultimo giorno di navigazione un passero (?!) si è posato sulle draglie ed è rimasto li per ore fin quasi all'arrivo spostandosi di tanto in tanto, quasi sapesse che saremmo comunque arrivati.
Mentre intorno a noi pochi nuvoloni e il cielo sereno Madeira era avvolta per metà da un denso nuvolone carico di pioggia  mentre la parte a nord era al sole.

Madeira è stata per noi una sorpresa.
Dopo le Azzorre poco abitate e selvagge, ci aspettavamo rocce scoscese e poche case, mentre abbiamo trovato si la roccia scoscesa , ma densamente abitata e coltivata  nonostante le ripide montagne e le scogliere sul mare.
Ci aspettavamo vigne e abbiamo visto banani dappertutto, ci aspettavamo Funchal una piccola cittadina e ci è sembrata una metropoli con svariate linee di bus e un enorme via vai di turisti scaricati dalle navi crociera.
Dai vari chioschi di tour operator vediamo le foto di Porto Santo, che scopriamo essere una specie di Caraibi dell'est, ci dispiace un po' non essere arrivati la, ma abbiamo imparato a vivere alla giornata e a non fare programmi troppo dettagliati con troppi appuntamenti. Viaggiando in barca a vela, è necessario seguire il vento e le esigenze della barca che in questo momento sono per noi avere a disposizione e a portata di mano ciò che serve per le riparazioni e sicuramente troveremo il modo di riposarci e guardarci intorno adesso che le basse pressioni del nord Atlantico non ci soffiano più sul collo.

Santa Maria " ilha do sol "

Santa Maria in vista....

In avvicinamento a Santa Maria, il porto è dietro  l'isolotto.







 Il nuovo marina e il forte sulla collina 






 Il Garcia dei ragazzi italiani 








 
Vila do Porto:   salita al paese









 Il piazzale d'ingresso al fortino

Stranizza al centro tra le canne e il cannone


Camminata sulla costa partendo da Vila do Porto verso Sud Est






pieno di cespugli di more!!!!




.... per la curiosità di alcuni ...  questo signore è uno del posto.


 Lungo il cammino, Pedreira do Campo, 
una vecchia cava di pietra e silice sulla quale hanno costruito questa passerella in legno 





 la pietra bianca silicea



.... qui continua il sentiero, il muro fa da scaletta

 vista su Praia Formosa







 Vila do Porto 




Vila do Porto  i camini tipici dell'isola








taxisti alla fontana

 la cattedrale barocca



Vila do Porto, la strada principale vista a monte

Vila do Porto, la strada principale,
vista a mare.





IL PORTO












 Controllo all'elica: l'anodo completamente consumato.



Immersione con tubo collegato alla bombola 
controllo elica e sostituzione anodo 




Camion del pesce vecchio e nuovo.....

I tour operator di osservazione balene, delfini e mante
.... Manta Maria



  Partenza da Santa Maria



Yves su Ruseè de Jersey


Stranizza fotografata da Yves!!!!


Santa Maria - Madeira ultimo giorno 
si approfitta della calma per mettere le lenze e pescare


 Santa Maria - Madeira ultimo giorno 
all'una di pomeriggio questo uccellino decide di sfruttare un passaggio, noi non siamo ancora sicuri di arrivare a terra ma lui si  e rimarrà con noi fino a circa un miglio da terra.




 Sotto la nuvola c'è Madeira


 l'uccellino imperterrito sotto il nubifragio


Calheta, Madeira il giorno dopo l'arrivo spaparanzati al bar ....


 .....per un meritato cappuccino.


Madeira, Porto Recreio da Calheta



Porto de Recreio , la fila di bar e ristoranti

Uno dei due mega hotel sullo sfondo a destra

L'altro hotel


Porto de Recreio da Calheta, 
spiaggia artificiale e tunnel d'ingresso da paura visti dall'alto di  Estrela

... due passi in salita



coltivazioni di banane in ogni centimetro di terra disponibile, 
ci chiediamo dove siano le famose viti del vino di Madeira



I guardiani agli angoli dei tetti 






Il ristorante Convento da Vinha


...... ci rifacciamo dei giorni di digiuno in navigazione  con lo spiedo di carne e il pescespada con banane

Sull'autobus  per Funchal,
da notare il tavolino con i biglietti fermati da un legno con viti  
che ricordano i biglietti del cinema degli anni sessanta


.....VERSO FUNCHAL








" Cagarros" e gabbiani si riposano sull'acqua

Funchal in vista



Funchal. Finalmente ormeggiati (Stranizza la prima da sinistra)